28 giugno 2016

Continuo a raccontare, anche disegnando :)

In questi giorni mi sto divertendo tanto a disegnare i miei personaggi con il mondo dentro e gli occhi chiusi, chi mi segue sa di cosa stia parlando, chi non mi segue, può dare un'occhiata alla mia pagina Facebook oppure al mio profilo Instagram. Per i più pigri, sto parlando di questo:







Non solo li ho disegnati, ma ho cercato il modo di portarli con me, creando dei ciondolidisegni e portachiavidisegni, dei disegni originali da portare sempre con sé, sempre che vi piacciano i miei disegni.


Durante questa mia ricerca, qualcuno ha anche adottato qualche ciondolo, con mia grande sorpresa. Mi sorprendo sempre quando qualcuno si affeziona così tanto a qualcosa che scrivo, disegno, faccio, penso che siano cose speciali solo per me - approfitto per dire grazie a tutti coloro che continuano a volere per loro un piccolo pezzo del mio mondo, anche voi siete speciali per me -
Non ho abbandonato la scrittura, mi attende un periodo di revisione della bozza definitiva della mia prossima raccolta di racconti: L'amore è miope. Storie con gli occhiali nel taschino (titolo quasi definitivo) per cui, tra l'altro vorrei finire anche dei piccoli disegni e cercare di pensare a una copertina.
Inoltre, ho un progetto dedicato ai più piccoli realizzato insieme a  Desda, se non la conoscete, visitate il suo sito​ Il piccolo Atelier di Desda​ oppure il suo profilo Instagram , troverete delle bellissime illustrazioni, è così che ci siamo incontrate, è così che ho scelto di chiederle di illustrare una piccola storia per me.
Per questo progetto  sto cercando il canale più appropriato. Clara ha fatto dei disegni meravigliosi per una mia piccola storia, vorremmo che la pubblicasse una casa editrice specializzata nella realizzazione di albi per bambini - casa editrice specializzata per i più piccoli, se stati leggendo: aiutaci! Ripaghiamo con affetto e mettendo a disposizione il nostro colorato mondo -, poi vorremmo la leggessero tutti i bambini del mondo :D - sogni, che non costano niente, quindi, li facciamo-
Qualche giorno fa ho visto un' immagine che mi ha fatto venire in mente una storia che voglio scrivere, anche perché, dopo la parentesi dei racconti in cui prendo in giro l'amore (Amore, scusami, sai che ti voglio bene :D ), vorrei tornare al genere surreale che tanto mi piace.
Ho anche tante altre idee che vorrei mettere in circolo dopo l'estate, come dare una ragion d'essere al mio canale YouTube e scrivere di più sul blog, magari alternando le mie sghemberie sognanti anche a qualche sghemberia in cui racconto qualcosa di più su quello che mi piace.
La mia cara amica Maria dice che sono un vulcano, io dico che forse ha ragione, ma anche che vorrei che tutte queste idee riuscissero ad andare oltre il mio blog e diventare qualcosa di più grande e importante.
Per ora è tutto, a prestissimo e grazie per aver letto fino alla fine (non è mai scontato ;) )
Ciao a tutti!<3 p="">

15 giugno 2016

però, se fosse davvero così, allora...




Mi ricordo di un tempo lontano lontano. Correva saltando tra un “no, ti assicuro che non è così” e un “però, se fosse davvero così, allora…” 
Allora niente. Se apro la tasca della giacca e cerco in fondo, dove nascondo tutte quelle cose che devo dimenticare, sapendo sempre, esattamente, dove andarle a cercare; ecco, se sbircio in quella tasca trovo te, me, una canzone, un bacio rubato, la voglia di dimenticare - per poi ritrovare- e tutte quelle cose che ho nascosto perché nessuno le vedesse mai. Forse nemmeno io avrei dovuto vedere, cercare, qualche volta, trovare. E poi perdere, una, due tre parole, mettiamone qualcuna in più che non si sa mai, che non so mai, tutte le volte che inizio a scrivere, dove andrò a finire, come andrà a finire. Così, come questa sera, apro una tasca a caso, faccio finta di non sapere cosa stia cercando. In realtà, non cerco niente, ma trovo una canzone che non rivelerò mai. La sto ascoltando tutta d’un fiato, tutta a suon di pelle, quella che ho lasciato in quel tempo, in quello spazio, in quell’angolo di una tasca in cui tutte le volte infilo distrattamente la mano, incontrando qualcosa che mi ha perso e da cui non voglio farmi trovare.