31 gennaio 2016

Tra le pagine di Sghembestorie



Due anni fa Sghembestorie è stato pubblicato in formato ebook. In occasione di questa pubblicazione sono stata sorpresa da chi, anche non conoscendomi, ha sottratto alla sua giornata un po' del suo prezioso tempo per scrivermi un messaggio per raccontarmi la sua esperienza di lettura. È un libro speciale per me, ma non è così scontato lo sia per chi lo legge. Ora Sghembestorie può anche essere sfogliato e in questi giorni sto ricevendo nuovamente pareri da chi lo sta leggendo. Ciò che sempre mi sorprende è quando, chi mi scrive, dice di ritrovare un po' di sé in quello che ho scritto o chi mi dice di essersi affezionato a questo o a quel personaggio o chi mi ringrazia per averlo trascinato via dalla vita di tutti i giorni e averlo catapultato in un mondo pieno di fantasia o un sacco di altre cose per cui, ogni volta, irrimediabilmente, divento rossa. Anche questo non è così scontato. La verità è che per me ogni attenzione dedicata alle mie parole è un regalo prezioso, che mi piacerebbe non deludere mai chi mi legge, che mi scuso se, lungo questa bellissima strada fatta di parole, qualche volta inciamperò, che mi piacerebbe ringraziare uno per uno tutti voi. Lo faccio idealmente con questo post dandovi appuntamento alla mia prossima avventura che spero diventi anche un po' la vostra.






Grazie Napoli per avermi prestato lo sfondo più bello che potessi immaginare per il mio libro.


13 gennaio 2016

silenzi



  • Il cuore che sente è un cuore sordo [a tutto quello che si oppone alle sue ragioni]. Non è illogico ed estraneo all'analisi, come sembra voler far pensare. È originale. Ha una voce, ma non gli interessa che tutti la conoscano, per questo, qualche volta, non viene compreso. È un insospettabile matematico delle emozioni, un investigatore dalle orecchie tese e gli occhi aperti, un veggente dalle previsioni necessarie e assolute. Il cuore che sente è tutto fuorché distratto. Piuttosto, è un simulatore di noncuranza che cerca, così, di non dare troppo nell'occhio. Se fossero visibili le sue trame, si penserebbe a un cesellatore dei più ricercati intento a trovare, in ogni spazio possibile, una possibilità. Ritaglia il suo mondo, si allontana dal mondo per ritrovarlo nella sua più vera verità. Sua. Il cuore che sente è un cuore sordo, anche se ascolta tutto, nonostante desideri ardentemente essere ascoltato.