22 dicembre 2011

Grani impertinenti, una tranquilla vita da giardino 9


Grani impertinenti
… una tranquilla vita da giardino

 
- NONA PARTE - 




È tutto pronto, il bouquet per la spasimante di Flaffy, il thè per i biscottini allo zenzero e sono pronta anch’io.
Come: pronta per cosa?
Flaffy sta per arrivare e ha un appuntamento, quindi, avrà prestato particolare attenzione al look.
Se avete imparato a conoscere un po’ il mio amico gnometto, potrete immaginare perché lo preferisca quando si veste a caso …
Eccolo!
«Flaffy, dammi subito gli occhiali da sole. Sbrigati!»
«Mely, cos’è questa fretta? So quanto siano irresistibili i miei occhiali mascherina rouge, quindi scuso la tua irruenza. Non mi hai neppure salutato. Tieni, provali, ma non affezionarti troppo ché tra un po’ dovrai rendermeli.»
«Non temere, li riavrai in men che non si dica. Giusto il tempo di prendere i miei …»
«Non capisco, siamo in casa, a cosa ti servono gli occhiali da sole?»
«Ti sei visto? Ops, non credo tu ci sia riuscito, vista la luce che emani.»
«Sto per pensare male di te, Mely …»
«Intendevo dire che, con tutto quell’argento, troverei difficoltoso, riuscire a guardarmi allo specchio. Hai visto quanta luce rifletti?»
«Ti avverto, altre considerazioni come questa e non saremo più amici del cuore.»
«Flaffy, non devi prenderla male. Io intendo solo dire che tu non hai bisogno di quella bardatura argentata per splendere. Basta solo che tu sorrida per illuminare chi ti è accanto.»
«Ora ti riconosco!»
«Salvata in corner.»
«Sì, effettivamente l’ultima partita del Real Pandino è stata vinta proprio per un pelo. Ma...ora che ci penso: da quando sei un’esperta di calcio?»
«Dallo stesso tempo in cui tu sei un esperto nello scegliere la mise più sobria da indossare, per passare inosservato.»
«Quindi da tanto tempo e, se somigli almeno un po’ a me, significa che sei una fuoriclasse.»
«Ripetente?»
«Ho detto: sei una fuoriclasse! Hai problemi d’udito? Perché mi chiedi di ripetere?»
«Sento benissimo, molto di più di quanto tu veda.»
«Cosa?»
«Mi riferivo agli occhiali da sole, forse hai ragione, in casa non sono necessari.»
«Allora, hai preparato il bouquet per Loto?»
«Loto? Sei sicuro si tratti di una femminuccia?!»
«Non essere sciocca, Mely. L’hai vista anche tu: ha tutti i petali al posto giusto!»
«Ok, contento tu. Il bouquet è pronto. È composto di: valeriana, melissa e lavanda.»
«Questo non è un bouquet, ma un sonnifero!»
«È per metterla a suo agio, per farla rilassare. In ogni caso, infila in tasca questa radice di ginseng e se vedi che crolla, tirala fuori.»
«Chi ti ha consigliato questo bouquet?»
«Petunia…»
«Lo sospettavo.»
«Perché?»
«Abbiamo avuto una segretissima liason amorosa, la scorsa primavera. È durata solo poche settimane, poi, io mi sono innamorato di Marghe.»
«Flaffy! Anche Marghe?»
«Sì, ma con lei è stato un amore breve, ma intenso. Ricordiamo quel bel periodo entrambi, con piacere e senza rancori.»
«Ecco perché Petunia e Marghe non parlavano più. Eri tu la causa dei loro dissapori. Ho un amico infrangi cuori e non lo sapevo…»
«Come no? Dovresti immaginarlo al solo guardarmi.»
«Riuscissi a farlo…»
«Basta, parliamo di cose serie, altrimenti litighiamo. La bella Loto, mi aspetta. Non prenderà MAI il posto di Bety, nel mio cuore, ma devo accattivarmi le sue simpatie per continuare ad avere notizie sul Coso.»
«Come pensi di trascorrere la serata?»
«Andremo a cena da "Sandrino il birbantino"
«Flaffy, quello è il ristorante dei playboy!»
«Deve essere chiaro il tipo di relazione che voglio instaurare con lei. Sono consapevole del mio fascino e del fatto che il mio cuore è destinato a Bety. Loto è un caro fiorellino, non voglio si illuda e soffra.»
«Che uomo attento. Quindi, hai detto: cena, poi?»
«Poi ... una bella e lunga chiacchierata.»
«Chiacchierata? Dopo una cena da SANDRINO IL BIRBANTINO
«Non fare l’impicciona, mi costringi a dirti le stesse cose che ti ha detto il Coso.»
«Non osare esprimerti come quell’indisponente.»
«E tu non fare più domande. Avrai tutti i dettagli. Va be’, non proprio tutti, diciamo quelli salienti.»
«Se scopro che tutta questa storia è una scusa per far ingelosire Betulla, mi arrabbio!»
«Non è così. Ora fammi andare, la mia bella mi aspetta.»
«Di notte?»
«Mely, non essere sfrontata. Loto è una signorina seria!»
«La belle di notte sono fiori bellissimi, volevo farle un complimento. L’importante è che ci sia utile.»
«Lo sarà. Io scappo, tu cosa farai stasera?»
«L’albero di Natale. Lo so, sono in ritardo, ma la faccenda del Coso mi ha distratta e ancora non l'ho fatto. Non voglio che Abete trascorra queste feste senza il suo addobbo.»
«Mi dispiace non avere tempo per suggerirti come decorarlo. Non so, anche solo gli abbinamenti dei colori dei festoni.»
«Abete ringrazierà.»
«Ma se non posso aiutarti…»
«Appunto!»
«Meglio che vada, altrimenti…»
«Torna con buone nuove.»
«A stanotte, aspettami sveglia.»
«Contaci…»
Flaffy è andato.
Per fortuna, perché i miei poveri occhi non so ancora per quanto avrebbero sostenuto tutta quella luce.
Non mi resta che aspettarlo e, nell’attesa, andare a trovare Abete per addobbarlo.
Mi piace il Natale e sono contenta di curare il look delle feste di Abete.
È grande e grosso, ma tanto buono ed elegante.
È un piacere addobbarlo, tutte le volte, facciamo sempre una bella chiacchierata.
Il momento più difficile è quello in cui posiziono la punta, ma è anche il più bello perché lui mi aiuta a salire, facendomi scivolare sui suoi rami. Senza farmi cadere, s’intende.
Chissà il Coso se festeggia il Natale, se anche lui ha un amico Abete di cui occuparsi e che regali sceglierà per i suoi amici.
Che sto dicendo!
Antipatico com'è, il Coso, trascorrerà il Natale da solo e senza far regali a nessuno.
Ben gli sta!
Se fosse stato più simpatico, lo avremmo invitato alla nostra festa, ma non succederà.
Mai!


scarabocchio di naimablu




[continua...]

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