15 agosto 2010

pieghe


[Pensieri ripiegati si sgretolano tra le dita sedotti dal calore del sole]

pensieri
calore
sole

[Vestirò solo pensieri stropicciati]

pensieri

calore
ombra

[Tra le pieghe scomposte d’un pensiero stropicciato chiaroscuri in cui danzare]

pensieri

calore
girandole

[Danza di pensieri e fiori, un soffio per lasciarli andare]

Pensieri [ormai volati via]
calore [scivola ancora tra le dita]
aquiloni [per poterli ritrovare]




[grazie al mare di Napoli ché le pieghe son sue]


"Resta ancora
resta per favore e guarda come
vola tra coriandoli di cielo
e manciate di spuma di mare.
Adesso vola.
Le piume di stelle
sopra il monte più alto del mondo
a guardare i tuoi sogni arrivare leggeri.
Vooolaaaa…
Adesso vola.
Oltre tutte le stelle, alla fine del mondo,vedrai, i nostri sogni diventano veri!"


[...i nostri sogni diventano veri. veri. vero?]

13 agosto 2010

chissà perché chissà per come, come?


24 ore, Sergio Frediani

Tutto è giallo. Un’enorme distesa d’acqua, terra, luce, sole e chi più ne ha più ne metta, proprio così: gialla! Sole, sale, solo. Solo che io, io dovrei ancora fare la valigia, ma qualcosa la lascio a casa. Cosa? Sì, qualcosa la lascio a casa, ti lascio a casa, ti chiudo nella scatola che canta e ti tappo la bocca e anche gli occhi e anche le orecchie. Schhh...! Silenzio, solo silenzio, nella scatola che canta canzoni senza capo né coda. No, no, i capelli li tengo sciolti: la coda è un limite alla loro libertà svolazzante e strafottente. Intanto i vestiti son diversi, le scarpe son diverse, i sandali sanno già di polvere e vento, polvere e vento, polvere. Soffio! La polvere è volata via insieme al vento, poi, il vento ha cambiato strada. Chissà perché e chissà per come. Come, come, cosa? Cosa ci faccio qui, in mezzo a questa enorme distesa gialla d’acqua, terra, luce, sole tutta sola? La valigia, è gialla anche la valigia. Ho ingoiato un moscerino. Tutto normale, tutti contenti, tutto dentro la valigia e tu: silenzio, se non la smetti di far chiasso ti imbavaglio con la coda d’una canzone senza coda. E non sto scherzando. Rido!

9 agosto 2010

Percorsi zen e supercalifragilistichespiralidosi eventi



[Immagine: Jeff Wall]


Un tale che osservo da un po’, tutte le mattine, compie gli stessi movimenti, percorre lo stesso percorso, svolge le stesse attività; eccezion fatta per il sabato, la domenica e i giorni festivi. Anche in questi tre casi, però, tutti i sabati, le domeniche e i giorni festivi, sono vissuti allo stesso modo. Qualcuno direbbe: ”Se sei un po’ nervoso un motivo ci sarà”[cit]. Quel tale, però, è calmissimo: un uomo zen! Io, sarei nervosa, lui è calmo. Beato lui. Beato lui? No, che dico? Mi giustifico così: dire qualche idiozia mi allontana da quel tale!
Sapete, la lettura de La coscienza di Zeno o de L’idiota o, preferibilmente, di entrambi, può cambiarti la vita. Forse la cambierebbe anche al tale, probabilmente, uno di questi giorni glielo dirò, gli comparirò davanti all’improvviso, gli sbarrerò la strada e gli affonderò tra le braccia i due romanzi dicendogli: “Sarai un po’ nervoso ed un motivo ci sarà”. Forse no. Forse li leggerà e, quando avrà finito, inizierà a rompere gli schemi, a stravolgere la sua vita zen rendendola una vita supercalifragilistichespiralidosa. Forse non sarà neppure un po’ nervoso per chissà quale motivo. 
L'ho fatto! Patapum! Un ruzzolone. Me l’aspettavo, lo aspettavo. Il tale non ha retto l’affondo dei romanzi, è a terra, mi guarda impietrito e, senza dire una parola, abbandona il mio prezioso regalo sull’asfalto e va via indignato, percorrendo lo stesso, immutabile, medesimo… insomma, noioso percorso.
Non riesco a staccare lo sguardo dall’asfalto, mi concedo una fugace occhiata al tale che va via: stesso passo, stessi movimenti, stessa strada, stessa…
Sorrido, guardo l’orologio del campanile della chiesa e sorrido: il tempo! Danzo al suono dei rintocchi dell’orologio e penso: il tempo!In quel preciso e oliato meccanismo sono riuscita a mutare l’elemento più prezioso: il tempo!
Il tale non è più zen, sembra nervoso ed io ne conosco il motivo, sorrido ancora raccogliendo i miei due preziosi romanzi e vado via pensando: “Ho dimenticato Mary Poppins!"
La coscienza di Zeno o L’idiota o, preferibilmente, entrambi possono cambiarti la vita, ma senza un poco di zucchero e il coraggio di tuffarsi in un disegno a gessetto, la pazzia e l’idiozia mancano di qualcosa. Non è necessario capiate. Non era necessario neppure scrivere, forse. Forse, perché questa storia io volevo raccontarla anche solo per far dispetto al tale, anche solo per farlo ruzzolare. Patapum!
 



[ringrazio Svevo e Dostoevskij per tutte le volte che mi hanno dato spunti supercalifragilistichespiralidosi e mi dispiace davvero tanto non poter trascorrere una serata in loro compagnia.
ringrazio Ligabue, perché "Vivo morto o X" ci sta sempre.
ringrazio Jeff Wall per aver riassunto la mia storia con un solo scatto e
Sario per avermi fatto conoscere Jaff Wall e questa foto che è la sua preferita.
ringrazio i Modena per questa canzone [punto]

ringrazio la mia maestra delle elementari per tutti i temi idioti che mi assegnava.
ringrazio Mary Poppins, perché senza di lei il "tale" non so proprio dove avrei potuto pescarlo.
ringrazio me stessa per riuscire a pescare senza mai averlo fatto.
ringrazio anche mamma per la parmigiana che sta cucinando
....poi, vorrei ringraziare anche tante altre persone, ma ho sonno, non se l'abbiano a male.]

3 agosto 2010

punti di squilibrio

The Arbitrary Changes Of The Season, Olbinski



"C'era una volta". No! Se dico: "C'era una volta", dico: "Adesso non c'è". "Adesso non c'è": non dico una bugia. Allora: sì! Aspetta, quando vi siete persi? Mai! Come: mai? "C'era una volta". Io mica lo so. Io c'ero! Io [punto] Dunque, c'ero io e basta, quindi non ci siamo persi mai. Dove sono? Qui. Dove sei? "Adesso non c'è". No, non c'è. Io sì, io c'ero e ci sono [punto esclamativo] "C'era una volta" (lo posso dire) una storia in cui c'era e c'è qualcuno che non va via e qualcun altro che non se n'è mai andato [punto interrogativo] Sì, "punto interrogativo" ché mica lo so se è sì o è no [punto e basta]