2 luglio 2009

verde incastonato nella neve


Aveva gli occhi grandi e verdi incastonati nella neve, è l’unica cosa che si potesse affermare con certezza sul suo conto, il resto, giaceva in quegli occhi sospesi come laghi. Dicono che sia arrivata qui con la pioggia e che, l’ultima immagine che si abbia di lei sia un gran bel balzo in una pozzanghera, poi, il nulla. Una scena incredibile: un salto nella pozzanghera e, quegli occhi di lago, non c’erano più. È arrivata con la pioggia, almeno così raccontano, stretta in un lungo vestito vermiglio che stonava con la neve del suo viso e con quell’aria accigliata di dicembre. Stringeva sempre una risma scomposta di fogli bianchi, la tratteneva come se tra le mani stringesse il più prezioso dei tesori, non se ne separava mai e qualcuno si chiedeva se li avrebbe mai lasciati andare. Le poche volte che si intratteneva a scambiare qualche parola con qualcuno, raccontava che su quei fogli c’era tutta la sua storia, una storia che si completava di giorno in giorno per questo aveva sempre poco tempo per le parole, doveva assicurarsi che tutto fosse scritto e c’era ancora tanto da riempire. La cosa strana, però, era che nessuno aveva mai scorto traccia d’inchiostro su quel candido tesoro a cui prestava tanta cura. Tutti si chiedevano cos’avesse da sorridere, da piangere, da pensare, la si poteva scorgere intenta nell’osservazione di quei fogli e discernere la fossetta a sinistra che veniva fuori solo con il più bello dei sorrisi, oppure crucciarsi e notare solchi di lacrime sulla neve del suo viso, alle volte, poi, si perdeva in pensieri che nessuno osava chiedersi dove la conducessero, tanto era distante con lo sguardo. I fogli continuavano ad essere bianchi. Di lei non si sapeva nulla, ancor meno si scorgeva da quegli occhi grandi e verdi incastonati nella neve. L’ultima cosa che si sa è che un giorno scomparve in una pozzanghera, con un gran balzo. Una scena incredibile, il vestito vermiglio si dischiuse come una rosa, i capelli ondeggiarono come spuma di mare, le braccia strinsero il vento e giù. Rumore sordo, parole confuse scritte su fiocchi di neve, la sua storia ancora tutta da scrivere e il suo segreto ancora solo per lei.

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