2 luglio 2009

riflesso d'attesa


Aspettava. La gente correva, ciarlava, spintonava, si riparava. Pioveva a dirotto, ma lei sembrava non curarsi di tutto quel fare, di tutto quel dire, se ne stava lì, in un angolo sotto la pensilina, con lo sguardo rivolto verso la vetrina del negozio di fronte, come se aspettasse. Aspettava. Qualcosa, qualcuno, chissà. Tutt’intorno rumore e velocità, dentro silenziosa attesa. Era chiaro come tutto quel frastuono non la riguardasse, lei esisteva nel suo silenzioso pensare, trovava conferma dell’esserci nel riflesso dei suoi pensieri su quella vetrina. Sentiva. Senza dire, senza fare. Sentiva, nel movimento stesso dell'attesa, protetta dal riflesso dei suoi pensieri sulla vetrina di fronte.

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