28 febbraio 2009

nevicano fiori di pesco

" Sei proprio bella oggi, sembri un'altra persona" (mamma)


Ripenso a certe sere che proprio non riesco a dimenticare, ci sono io seduta su un improbabile sgabello di pietra che mi son sempre chiesta come fosse arrivato fin lì, su quella terrazza colorata di voci. Ci sono io con un pensiero azzurro, io che canto sottovoce e arrossisco, la mia canzone racconta pensieri rosa di cui faccio finta di non accorgermi. Sono sere di marzo, tra le più belle, quelle che promettono la primavera mentre nevicano fiori di pesco. Non che non ci fossero pensieri scuri, sulla mia terrazza ho ascoltato anche quelli, ma c'era sempre una canzone, c'era sempre la voglia di cantare e mescolare ai toni bui un po' di bianco. Alle volte, ho nostalgia di quelle sere, bastava così poco per trovare l'azzurro, mi bastava la mia terrazza, poco alla volta, venivano fuori i colori e, sorprendentemente, il cielo incominciava ad animarsi tra un fiocco e l'altro. C'era tutto quello di cui avevo bisogno: uno sgabello di pietra e una canzone sconosciuta da colorare tra un fiocco e l'altro di neve profumata di rosa.

Muchacha de espalda, S. Dalì

(Ieri ho salutato la mia terrazza da lontano, ho salutato le mie sere azzurre e sono andata via cantando una canzone nuova. "Hai ragione mamma, oggi sono proprio bella, oggi sono un'altra persona.")

21 febbraio 2009

sospesa





"...tra le mani la pelle si accendele tue mani il profumo sorprende 
tra le mani la bocca si arrende tra le mani la pelle si accendele tue mani la febbre si spegne"(*)


Chiudo gli occhi e mi trovo. Sorrido di un sorriso timido come il sole di marzo. Accarezzo il vento, muovo le dita e gioco con quel filo che ho perso un po’ di tempo fa. Un giorno stavamo giocando, ho chiuso gli occhi, era il mio turno, dovevo chiuderli io, ma quando li ho aperti, ho cercato e non l’ho più trovato.
Ho iniziato a sentir freddo, ho percepito il vuoto dell’assenza, ho avuto paura. Così, sono scappata e mi sono nascosta, io. Non sono pronta a uscire, a fare bagni di sole e nuvole, ma non ho smesso di cercare il mio filo. Non ci siamo persi per sempre, lo so, sento. È che io, a volte, lo sento proprio forte e, quando succede, chiudo gli occhi e gioco, come se lo avessi tra le dita. Così lo ritrovo, così ci ritroviamo.



(*) Sospesa, Malyka Ayane & Pacifico


Modigliani, Seated Nude

17 febbraio 2009

canzone spezzata





 

Occhi chiusi e un brivido. Come quando c’ero...


 
Quando c’ero ti raggiungevo su una nuvola amaranto, correvo sulla mia nuvola solo per salutarti prima che tramontassi. Che corse che facevo, correvo così veloce da respirami. Non so perché, ma i tramonti mi son sempre piaciuti, sì che c’è quell’istante in cui fa un po’ freddo, ma a me piace anche quello.
Perché chiudo gli occhi e non riesco a viverti di nuovo? Perché non riesco a respirarmi? Voglio colorarmi d’arancio, voglio quell’istante di freddo, solo un po’, solo per un istante, per quell’istante. È che io proprio non (mi) sento, è che ho nostalgia…
Lo so che mi guardi, me ne accorgo sai? Credi che non ci sia, invece sono lì seduta sul mio angolo di cielo spezzato, faccio attenzione a non tagliarmi e intanto ti guardo. Tu non ti arrendi, tu continui a guardarmi che quasi mi tocchi con gli occhi e io vorrei saltar sulla mia nuvola amaranto per raggiungerti, come una volta. Vorrei, ma non ci riesco. Ti guardo e non mi muovo. E lo so che mi aspetti, lo so che vorresti che dicessi qualcosa, che respirassi almeno. Provo a parlarti, ma non riesco che a gridare nel silenzio, questo silenzio che è tutta una canzone spezzata, un po’ come il mio angolo di cielo. Quando sarò pronta tornerò a salutarti, adesso no, adesso proprio non ci riesco, ti guardo da lontano e tutto quello che vorrei dirti, lo affido ai miei occhi e a questa canzone spezzata. Cerco di raggiungerti così, in silenzio, respirandomi per quel che posso.




16 febbraio 2009

sorpresa di Jericho

Sorrido del tuttoscorre del mio gelato affogato all’arancio di carota di Mirò, tutt’intorno è profumo di ciliegia vestito di fiori bianchi. Qualcosa sta cambiando, ah, me ne accorgo dai miei capelli, sono più svirgolettanti che mai , anche la mia piantina di valeriana si alimenta di storie nuove e cresce su fortissime radici d’amicizia e sorrisi. Poi ci sono i sogni, quelli, nonostante tutto, non muoiono mai e c’è questa canzone che è il regalo di un bellissimo fiore rosso racchiuso nel segreto di una sorprendente rosa di Jericho. Ascolto e non riesco a fare a meno di cantare…


13 febbraio 2009

ad occhi chiusi...

To wish...

Pablo, che sorpresa!

Oggi è quello giusto! Sì, l'ho capito stamattina guardandomi allo specchio, avevo il viso talmente stropicciato che quasi non trovavo più l'occhio sinistro, che poi sai dov'era finito? Si era nascosto dietro l'orecchio destro. Lo so che per te un occhio nascosto dietro l'orecchio non è una cosa strana, è proprio per questo che oggi è il giorno giusto per raccontare del nostro non appuntamento. Hai visto che sono arrivata puntuale? Ah, quell'origami di carta velina azzurra l'ho custodito come un tesoro tra le pagine della mia agenda dei non appuntamenti, così sono arrivata puntuale, proprio in quella non ora che non avevamo stabilita. Ho indossato un vestito nero, così avresti potuto sceglieri i colori da far brillare di più. Un solo punto luce: una stella marina bianco medreperlaceo, e pensare che non credevo di trovare tanto mare...

Nudo in spiaggia


...e in tutto quel mare, la mia sirena amica che mi aspettava!

(Volevo portarti con me e ti ho trovata qui, sei anima fluttante sulle onde di Pablo. Qui è tutto pieno di mare, è pieno di te. Penso che tu e Pablo vi apparteniate)


Ulisse e la sirena


C'era mare, tanto e colorato mare, ma c'erano anche delle sieste...

La siesta

...che erano un irresistibile invito ai sogni più belli, sogni di forme generose e tondeggianti immerse nel colore ed abbandonate al suono della musica sempre viva e diversa di Pablo


Ragazza con mandolino

Tutto quello che sembrava assolutamente certo non c'era più e la forme si perdevano e non riuscivo più a trovare confini e senso ed anche il bacio che credevo di conoscere , ti confesso mi faceva un po' paura...

Il bacio coi fiori

C'era anche il dolore, quello vivo e forte, violento e devastante, quello della guerra o dell'anima, quello che ti lascia senza parole e che ti fa soffrire come se uscisse dalla tela per afferrarti e portarti con sé

Donna che piange con fazzoletto

C'era Pablo! Arlecchino musicista, artista di colori e musica sempre diverso, sempre vivo e sorprendente

Arlecchino musicista



"La mia fortuna, e probabilmente la mia gioia più grande,
è che utilizzo le cose come mi suggeriscono la voglia e l'inclinazione del momento...
nei miei quadri uso le cose che mi piacciono"
(Pablo Picasso)

Ecco, per me Pablo è stata la sorpresa! Una sorpresa di quelle che quando le scarti rimani a bocca aperta, che ti lasciano la voglia di scoprire ancora, di giocare, di pensare, di vivere il più possibile come tra i tratti delle sue pennellate sulla tela. Una sorpresa che ho appena iniziato a scartare e che spero di riuscire a vivere ancora ed in modo sempre più intenso!Che ne pensi, credi abbia raccontanto bene il nostro non appuntamento? Ci sarebbero tanti altri colori ancora da usare e tanti tuoi dipinti da mostrare, come il tuo originale omaggio alle fancilulle italiane che mi ha accolta appena arrivata

L'Italiana

oppure le due graziose ragazze che leggono

Due ragazze che leggono

lo so, lo so che ci sarebbe ancora tanto altro da mostrare, ma lo spazio è finito e qualcosa la tengo solo per me...

11 febbraio 2009

insensatezza


Ammutolisco
al suono di pensieri che non lasciano spazio tra i respiri
Parole di vento e frammenti di cristallo
Riflettono
spazi irreali
dilatando un tempo di emozioni che stentano a galleggiare
.

8 febbraio 2009

incerti passi



Incerti passi di danza nel suono arancio di una sala da ballo improvvisata.
Un salto, due passi, un giro.
Passi sempre diversi intrecciati a stelle filanti e luci.
Passi arancio innaffiati di giallo.
Luce bianca.
Buio.

3 febbraio 2009

storie di mirtilli e musica



Il suono dov’è? Dov’è la musica? Non c’è, l’ho cercata, sai? No, non c’è o non sono riuscita a trovarla. Sono serissima, più seria di quando con lo sguardo serio dico che “No, la mamma non c’è. La mamma non l’ho proprio vista oggi e se la vedi dille che i mirtilli per la torta li cerco io”. Intanto mi nascondo sotto un tavolo, chiudo gli occhi e conto fino a 10. 10, né uno in più né uno in meno, poi inizio a cercare. Io cerco e semino mollichine di pane lungo la via, lo faccio per non perdermi, ma mi perdo sempre. Mi distraggo! Mi piacciono i fiori e quando ne vedo uno lo saluto, mi siedo e inizio a chiacchierare, i miei preferiti sono quelli gialli, non so perché, forse è perché quelli gialli cantano meglio. Il fiore è così gentile con me, così, per ricambiare, gli offro un po’ di mollichine, facciamo scorpacciate di mollichine e finisce sempre che poi vuoto le tasche e non ne ho più per tracciare la via del ritorno. Penso che la strada del ritorno me la ricordo e continuo a cercare. La musica, la musica non c’è, ho guardato anche sotto i funghi, ho chiesto alla chiocciola, ma niente! Devo ricordare la strada del ritorno. Mi distraggo dinuovo! Mi piacciono le labbra color ciliegia, le voglio colorare così, però trovo solo more, va bene lo stesso, oggi avrò le labbra color mora. Ecco, adesso ho le labbra viola, di un viola mora che somiglia tanto ai… i mirtilli! I mirtilli per la mamma! La musica la cerco un’altra volta, adesso c’è qualcosa di serissimo da fare, devo trovare i mirtilli, ché a me la torta di mirtilli senza mirtilli proprio non piace!