9 novembre 2008

pensierisoffiati




Soffio i miei pensieri nelle bolle di sapone, è l'unico modo che mi viene in mente per ragguingerti. So che così mi avvicino a te, so che puoi sentirmi, anche se sei lontano, anche se non so proprio dove sei. Non ho bisogno di un indirizzo, ho solo bisogno delle mie bolle di sapone e del vento. Chiudo gli occhi, disegno i miei pensieri e soffio. Soffio con delicatezza e riempio questa notte d'onice di pensieri insaponati, ogni bolla un pensiero da affidare al vento, ogni soffio un po' di me. Sto imparando a disegnare sai? Disegno sempre aquiloni, sarà che a volte anch'io vorrei volare via, mi piace riempirli di nastri colorati e creare code sempre diverse. Ieri ne ho disegnato uno azzurro con una coda lunghissima che eran tutti pesciolini in fila, era così bello. Avevo pensato di tenerlo per me, ma appena tolta la matita dal foglio, l'aquilone è volato via. Chissà adesso dov'è, un po' come te, chissà adesso dove sei... 

Io so che ti sto raggiungendo, so che mi senti, ovunque tu sia. È che ho tante cose da raccontarti, voglio raccontarle proprio a te. A te che non so nemmeno dove sei, a te che sei l'unico a cui vorrei raccontarle! Mi affido ai miei pensieri soffiati e a questa notte che mi ha fatto una promessa. E io ci credo perché certe promesse, se le guardi attraverso le bolle di sapone, hanno una luce speciale. So che è così, deve essere così perchè per me... per me è importante.

1 novembre 2008

fammi male

 
Fammi male. Sferza un bel colpo e fammi male. Colpisci, forte però, più forte che puoi, tanto forte da attraversarmi. Ecco, attraversami, non con le carezze, ma con un bel colpo deciso sul petto. So che puoi farlo, allora fallo. Fammi piangere, fammi male. Attraversami, non con l’emozione di un bacio, ma con un bel colpo deciso. Colpisci qui sul petto, sì, sul lato sinistro, fammi male. Dimostrami che posso sentire ancora. Attraversami, non con il tepore di un abbraccio, ma con un bel colpo deciso sul petto, sì, proprio sul lato sinistro. Dai, colpisci, che aspetti a colpire? Proprio qui, sul petto, sul lato sinistro, colpisci forte, più forte che puoi. Fammi piangere, fammi male. E non dirmi che non ci riesci, non dire che non puoi colpire perché già sanguino. Attraversami, non con una carezza, non con un bacio né con un abbraccio, con un bel colpo deciso sul petto, sì proprio sul lato sinistro. Bravo, così si fa, adesso mi stai attraversando, adesso sento. Freddo, ma è solo perché perdo sangue, solo per questo. Ieri sera è venuta fuori la carta della Morte, non mi sono spaventata, ma ho capito tutto. Ho solo il tempo per ringraziarti, non ci sono quasi più, non preoccuparti, prima o poi ritornerò e non ti chiederò più di farmi male, non sarà più un colpo deciso sul petto ad attraversarmi, ma ci saranno baci, carezze, abbracci, anche se non ci sarai tu. Ieri sera è venuta fuori la carta della Morte, non mi sono spaventata, ma ho capito tutto, subito dopo mi sorrideva la Stella, il Mondo mi raccontava di un lungo viaggio e il Sole illuminava tutto. Temevo uscisse il Matto, ma per fortuna è rimasto a casa sua. Non ho mai creduto troppo alle carte, ho sempre pensato dicessero assolutamente la verità!








E il Matto è rimasto a casa sua...
ma il Matto una casa ce l'ha?


Secondo me non l'ha ancora trovata, chissà...





Immagine: Il figliuol prodigo, H Bosch